Analisi della partita con il Montemurlo: alcune cose belle altre brutte

Domenica ore 10. La mia nuova avventura incomincia, parto dal campo di allenamento del Pietrasanta Marina in pullman, con tutta la squadra. Devo ammettere che nonostante i 46 anni sono un emozionato.

Arriviamo a Prato, pranzo con la squadra, due chiacchiere con Cristiano Ciardelli ed il suo staff tecnico e poi al campo del Montemurlo.

Prima del riscaldamento vero e proprio mi affidano la squadra per una decina di minuti. Parlo loro con entusiasmo e provo a trasmettere la mia forte carica motivazionale, ma già qui ho alcune sensazioni negative: non tutti mi seguono, non tutti ci credono.

Le squadre entrano in campo ed io noto ancora qualcosa che non va: la maggior parte dei ragazzi del Pietrasanta, entrando in campo, lo fanno con la testa china. Un brutto segnale per la fisiologia del corpo.

Inizia la partita, pronti e via ed il Montemurlo è in vantaggio. Come si dice dalle mie parti: un tiro, un goal. Il goal nasce da una punizione e tutta la difesa fa un giro al mercato.

Reazione della squadra che per 15 minuti mette il Montemurlo ai paletti. Massimo Pierotti, il centravanti cui ho predetto almeno 1 goal sin dalla sessione di coaching di venerdì pomeriggio scorso, scalda le mani del portiere avversario con un gran colpo di testa. Poi Federico Tosi, il capitano, colpisce in pieno la traversa.

Il destino nel calcio è beffardo: capovolgimento di fronte e calcio di rigore per il Montemurlo. 2 a 0.

Finisce il primo tempo e cerco di raggiungere la squadra negli spogliatoi ma vengo bloccato, non sono autorizzato ad entrare. Non mi resta che aspettare la squadra attaccato alla rete che porta all'entrata in campo.

Comincia il secondo tempo ed i ragazzi mi passano accanto, io cerco di fermarli per caricarli un , ma molti di loro passano avanti con la testa china, borbottando qualcosa (sul blog non farò i nomi dei giocatori che credono poco nel progetto, mi limiterò a parlare di chi, secondo me, ha fatto la differenza).

Riesco a fermare qualche ragazzo, che mi ascolta e segue i miei consigli e, paradossalmente, mi accorgo che sono anche i più giovani. Affido a Giacomo Ceragioli, il portiere (Classe '90) il compito di spingere i suoi compagni.

Comincia il secondo tempo e Giacomo prende a "spingere" mentalmente i suoi, incitandoli a reagire. Un ragazzino di 19 anni che motiva e guida il gruppo: fantastico e disarmante al tempo stesso.

Ad ogni modo la squadra comincia a giocare, merito anche dell'ingresso di altri due giovani sulle ali, che spingono in continuazione. Cristiano ha puntato su due giovanissimi ed ha fatto bene. I risultati arrivano subito.

Prima un calcio di rigore trasformato da Federico Tosi e poi il goal del pareggio... indovina con chi? Massimo Pierotti. Questo è un ragazzo dalle molte potenzialità e se mi offre maggior fiducia, sono certo potrà togliersi tante soddisfazioni.

La partita continua, altra disattenzione ed è il terzo goal del Montemurlo. 3 a 2. Tutto da ricominciare. Ma in campo ci sono alcuni giocatori del Pietrasanta che non ci stanno a perdere e sono loro che guidano la squadra al pareggio.

Pareggio che giunge, tanto per cambiare, con Massimo Pierotti. Il ragazzo ne mette dentro due e si dimostra il migliore in campo.

Riassumendo, alcune cose brutte:
  1. entrare in campo con la testa bassa è già un segnale di arresa del corpo. Come si fa ad entrare in campo in questo modo, trasmetti già insicurezza e arrendevolezza;
  2. poca grinta e carattere in buona parte della squadra, soprattutto nei giocatori più anziani, coloro che avrebbero dovuto prendere per mano la squadra;
  3. mi dispiace ammetterlo, ma sono pochi quelli che credono nel progetto di mental coaching e si vede chiaramente.

Alcune cose belle:

  1. la carica motivazionale di alcuni di loro, su tutti: Massimo Pierotti, Matteo Marucci (sino a quando è stato in campo), Matteo Niccolai, Giacomo Ceragioli, David Romanini e Jacopo Pellegrini. Sono loro i veri trascinatori del Pietrasanta;
  2. buona anche la prova dei due ragazzini entrati nel secondo tempo, molto più motivati di altri compagni;
  3. la reazione della squadra nel secondo tempo. Segno che la qualità esiste e che questa squadra ha enormi potenzialità;
  4. buono il debutto di Luca Marcuccetti.
Concludendo, dobbiamo lavorare. Aggiungerei, molto. Domani, nella sessione di coaching del martedì, analizzerò con loro tutti questi punti. Sono certo che da ragazzi intelligenti, sapranno farne tesoro.

Giancarlo Fornei
Formatore Motivazionale & Mental Coach Sportivo
"Che aiuta le persone a raggiungere un obiettivo in 5 passi"

Commenti

Michele ha detto…
divertente e interessante leggere la partita dal tuo punto di vista...mercoledì confronta la tua e la mia visione della partita...
Giancarlo Fornei ha detto…
Ciao Michele,
lo farò senza dubbio. Tieni conto che il mio commento è legato all'espetto mentale e motivazionale della gara.

Il punto di vista tecnico-tattico lo lascio volentieri al Mister Cristiano Ciardelli.

Ci vediamo mercoledì allo Stadio del Pietrasanta?