Quando i rituali scaramantici degli sportivi diventano strumenti di motivazione

Ma la fiducia in se stessi si può acquisire anche attraverso una serie di rituali scaramantici? La risposta è SI.

Qualsiasi azione è lecita se serve a caricare la Tua mente di energia positiva ed accrescere la fiducia dentro di Te, sino a darti la carica per affrontare la prestazione sportiva. Qualsiasi rito può andar bene quando diventa, al tempo stesso, uno strumento motivazionale potentissimo.

Mi ricordo che quando giocavo a calcio io (qualche secolo fa), prima del famoso appello con l’arbitro (in cui controlla numeri e nomi dei giocatori), dovevo andare in bagno, magari non mi scappava nulla… ma dovevo entrare assolutamente in bagno. Inoltre, entravo in campo sempre per ultimo, facendomi il segno della Croce.

La cosa buffa e interessante è che quando facevo entrambe queste due cose giocavo sempre bene. In PNL diremmo che erano delle àncore positive e riviverle, mi permettevano di creare fiducia ed energia positiva. Ma come io avevo i miei piccoli rituali, scommetto che anche Tu che stai leggendo, molto probabilmente ne hai. Anzi, lasciami un commento al post e raccontami i Tuoi.

Naturalmente, anche molti sportivi famosi hanno questi rituali scaramantici per acquistare fiducia in se stessi e vincere lo stress. Oserei affermare che tutti adottano una serie di rituali. Gli esempi sono veramente numerosi e nessun sportivo e tantomeno sport ne è escluso.

Nel rugby e nel calcio, per esempio, molti giocatori pretendono di avere sempre lo stesso posto negli spogliatoi. Per non parlare di chi vuole solo ed esclusivamente il solito numero.

Ai tempi di quando giocava nell’Inter, si racconta che Bobo Vieri indossava sempre le stesse scarpette con le quali aveva segnato la domenica precedente. Che dire del grande Giovanni Trappatoni, che quando allenava la nazionale di calcio Italiana usava versare sul terreno di gioco una bottiglietta di acqua santa.

Marco Materazzi, usa ancora mangiare due uova prima di ogni partita importante. Mentre l’asso del Milan Kakà, indossa sempre una maglietta della pelle con scritto il nome Jesus.

Nel motociclismo, Max Biaggia indossa in ogni gara sempre la solita maglietta, i soliti calzini e le solite mutande. Mentre Valentino Rossi porta con se, in ogni gara, la tartaruga ninja regalatagli dalla madre.

Pensa che nel rugby, i mitici “All Black” neozelandesi, prima di ogni partita effettuano la Haka, una danza rituale che ha un doppio scopo: immergere la squadra in uno spirito di gruppo propizio alla vittoria e, naturalmente, impressionare l’avversario.

Ti garantisco che vedere questa danza è un vero e proprio spettacolo ed è anche imponente, impressionante (soprattutto per gli avversari, che escono quasi sempre sconfitti).

Insomma, anche i grandi personaggi hanno i loro gesti scaramantici da cui attingono energia positiva e forza per le loro prestazioni sportive.

Inoltre, queste piccole manie sono anche dei modi per “esorcizzare” la tensione prima della gara o della partita e per rimanere concentrati.

Se conosci qualche campione sportivo che usa dei rituali strani per caricarsi e motivarsi, lascia un commento al post e falli conoscere anche a noi.

Giancarlo Fornei
Formatore Motivazionale & Mental Coach Sportivo
“Che aiuta le persone a raggiunger eun obiettivo in 5 passi”

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