Quello che un allenatore di calcio giovanile non dovrebbe mai fare

Sono ricominciati i campionati di calcio giovanili e come al solito, ho ripreso a seguire Sebastian nelle sue avventure calcistiche. Anche quest’anno gioca nell’Atletico di Carrara, come fuori quota nella Juniores Provinciale e sabato scorso, giocavano in casa contro un’avversaria quotata e blasonata come la Massese.

Con Mattia, l’altro mio figlio adolescente, abbiamo deciso di andare a veder giocare Seba. Devo ammettere che i primi venti minuti ha combinato ben poco, poi, piano piano, Seba è venuto fuori alla distanza, disputando la seconda parte del primo tempo in maniera eccellente.

Finisce il primo tempo e, convinto dalla prestazione (seppur altalenante) di Seba, sono certo di vederlo nuovamente in campo. Invece, inizia il secondo tempo e Seba non c’è.

In tribuna, sotto di me, ci sono alcuni giocatori della prima squadra dell’Atletico di Carrara, che milita in seconda categoria, e tutti restano increduli della scelta dell’allenatore e si domandano a voce alta perché abbia sostituito Seba, che fino a quel momento non era certo stato il peggiore dei suoi in campo.

Come genitore, vorrei sempre che mio figlio giocasse, anche se come mental coach, ho imparato che ogni decisione va rispettata e quindi, pur coinvolto nella discussione, evito di dire palesemente quello che penso.

Al posto di Seba gioca sulla fascia un ragazzino giovane che ben presto perde palloni su palloni e, pur dannandosi l’anima, non riesce ad essere incisivo ed utile alla squadra.

Passano poco più di quindici minuti e vedo fare la cosa più spiacevole e sgradevole da quando seguo Sebastian sui campi di gioco: l’allenatore dell’Atletico si spazientisce e sostituisce il giocatore che a sua volta, aveva sostituito mio figlio.

Credimi, sulle tribune siamo rimasti sconcertati tutti. Mai e ripeto, mai, avevo visto fare un tale atto che definire stupido e poco.

Se è pur vero che quel ragazzino non aveva dato un gran contributo alla causa è pur vero che sostituirlo dopo neppure quindici/venti minuti dal suo ingresso in campo è stata una cattiveria che l’allenatore dell’Atletico di Carrara poteva risparmiarsi.

Mi domando: “Dove sarà mai finita la fiducia e l’autostima in questo giovane calciatore?”. Ed ancora: “Come si sarà sentito nel momento in cui è stato sostituito davanti a tutte quelle persone e, soprattutto, davanti ai suoi compagni?”.

Le risposte le conosco già: la fiducia di questo ragazzo è finita sotto i tacchetti delle scarpette da calcio e si sarà sentito mortificato e umiliato.

Faccio il motivatore ed il coach mentale da una vita: no, non è così che un allenatore delle giovanili deve comportarsi. Non è così, che un allenatore si comporta e offre il giusto esempio.

Prescindere dai risultati e dal bel gioco, un allenatore juniores dovrebbe trasmettere dei valori ai propri ragazzi. Dovrebbe essere un punto di riferimento per loro, insegnare che attraverso l’impegno, la costanza e la fiducia in se stessi, è possibile ottenere dei risultati.

Caro signor allenatore juniores dell’Atletico di Carrara, hai sbagliato e fossi in te, chiederei scusa a quel ragazzo. Sei ancora in tempo per rimediare al brutto errore che hai commesso.

E tu, come la pensi? Lasciami un commento al post.

Giancarlo Fornei
Formatore Motivazionale & Mental Coach Sportivo
“Che aiuta le donne a creare autostima e raggiungere un obiettivo in 5 passi”

Autore degli ebook PENSO POSITIVO e DONNE IN CRISI.

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