Durante una delle mie Conferenze che organizzo gratuitamente in giro per l’Italia sull’Allenamento Mentale per Sportivi, un giovane calciatore mi ha posto questa domanda:
“Ma l’allenamento mentale nel calcio, e nello sport in genere, funziona?”
Scommetto che anche Tu Ti sei posto la domanda. Essendo parte in causa, non mi limiterò a dirti semplicemente di SI, ma risponderò come ho fatto con Franco, provando a convincere anche Te attraverso queste informazioni logiche e documentabili.
Intanto partiamo da un dato di fatto: accade sempre più spesso che nonostante un calciatore (per non dire l’intera squadra) si sia preparato per tutta la settimana, sia dal punto di vista atletico, sia sotto il profilo tattico e tecnico, nel momento di scendere in campo per la partita non ci sia con la testa e giochi male.
Nel calcio moderno, questa possibilità è sempre più ripetitiva, basta vedere quello che è successo a inizio campionato con il Milan e adesso con la Roma. Il Milan è primo in classifica e ieri sera la Roma ha strapazzato il grande Chelsea.
Che cosa è successo alla squadra di Spalletti? Ha improvvisamente recuperato la capacità di giocare a calcio? No, lo sapeva fare anche prima, solo che non “c’era con la testa”.
La componente mentale e motivazionale è sempre più importante e gioca un ruolo determinante nelle prestazioni dei singoli calciatori. E talvolta, anche nelle prestazioni collettive di tutta la squadra.
Per far fronte a quello che io chiamo “appannamento mentale”, i calciatori di un certo livello utilizzano ormai da alcuni anni, dei metodi di Allenamento Mentale che affianca la loro preparazione tradizionale.
Celebre è la storia di Beppe Signori, che entrato in profonda crisi dopo il suo passaggio dalla Lazio al Bologna, non riusciva più a segnare. Signori ha lavorato prima con alcuni personal mental coach Italiani e poi si racconta che sia stato seguito personalmente dal numero uno al mondo dei formatori motivazionali, un signore di nome Anthony Robbins.
Ma oltre a Signori, nel calcio italiano si fanno i nomi di Del Piero e Igor Protti. Per non parlare di grandi allenatori come Carlo Ancelotti o campioni di altri sport come Loris Reggiani e Kristian Ghedina per rimanere in Italia.
Ma se andassimo all’estero, l’elenco diventerebbe lunghissimo e ci troveresti i nomi di grandi, grandissimi campioni.
Ma il bello è che le metodiche di allenamento mentale, sono entrate di diritto nei programmi di allenamento di alcune delle più importanti nazionali di calcio al mondo, come quella brasiliana e svedese, che sembra testarono le metodiche già all’epoca della Coppa del Mondo del 1994.
Insomma, l’Allenamento Mentale nel calcio e nello sport in genere, funziona. Altroché se funziona.
Pensa che questi metodi sono già utilizzati, con ottimi risultati, sin dalla fine degli anni sessanta in paesi come gli Stati Uniti, il Canada, l’Inghilterra, la Germania e, sorpresa, anche in molti dei Paesi dell’Est.
Molti campioni del mondo e olimpici (anche nell'ultima Olimpiade in Cina), lavorano da anni sull'Allenamento Mentale e Motivazionale, ottenendo grandissimi risultati.
Per esempio, i nomi di André Agassi, Greg Luganis e Michael Phelbs Ti dicono niente?
E da noi in Italia, nel calcio? Lasciamo perdere. A parte qualche campione già citato, buio assoluto.
Ti aspetto domani per la seconda ed ultima parte di questo post e buona lettura. Lasciami un commento.
Giancarlo Fornei
Formatore Motivazionale & Mental Coach Sportivo
“Che aiuta le persone a raggiungere un obiettivo in 5 passi”
Autore dell’ebook motivazionale Penso Positivo e del programma di coaching mentale per aiutare gli sportivi a raggiungere gli obiettivi, chiamato: “Mental Coaching per Obiettivi in 5 Passi”.
Ps
Vuoi organizzare anche nella Tua città una delle mie Conferenze Gratuite sull’Allenamento Mentale per gli Sportivi?
Compatibilmente ai miei impegni, verrò molto volentieri. Non ci sono costi fissi, ma solo il rimborso delle spese di viaggio e l'eventuale ospitalità per il pernottamento.
Scrivimi a questo indirizzo info@giancarlofornei.com Ti manderò il mio Vademecum per organizzare al meglio una delle mie Conferenze.
“Ma l’allenamento mentale nel calcio, e nello sport in genere, funziona?”
Scommetto che anche Tu Ti sei posto la domanda. Essendo parte in causa, non mi limiterò a dirti semplicemente di SI, ma risponderò come ho fatto con Franco, provando a convincere anche Te attraverso queste informazioni logiche e documentabili.
Intanto partiamo da un dato di fatto: accade sempre più spesso che nonostante un calciatore (per non dire l’intera squadra) si sia preparato per tutta la settimana, sia dal punto di vista atletico, sia sotto il profilo tattico e tecnico, nel momento di scendere in campo per la partita non ci sia con la testa e giochi male.
Nel calcio moderno, questa possibilità è sempre più ripetitiva, basta vedere quello che è successo a inizio campionato con il Milan e adesso con la Roma. Il Milan è primo in classifica e ieri sera la Roma ha strapazzato il grande Chelsea.
Che cosa è successo alla squadra di Spalletti? Ha improvvisamente recuperato la capacità di giocare a calcio? No, lo sapeva fare anche prima, solo che non “c’era con la testa”.
La componente mentale e motivazionale è sempre più importante e gioca un ruolo determinante nelle prestazioni dei singoli calciatori. E talvolta, anche nelle prestazioni collettive di tutta la squadra.
Per far fronte a quello che io chiamo “appannamento mentale”, i calciatori di un certo livello utilizzano ormai da alcuni anni, dei metodi di Allenamento Mentale che affianca la loro preparazione tradizionale.
Celebre è la storia di Beppe Signori, che entrato in profonda crisi dopo il suo passaggio dalla Lazio al Bologna, non riusciva più a segnare. Signori ha lavorato prima con alcuni personal mental coach Italiani e poi si racconta che sia stato seguito personalmente dal numero uno al mondo dei formatori motivazionali, un signore di nome Anthony Robbins.
Ma oltre a Signori, nel calcio italiano si fanno i nomi di Del Piero e Igor Protti. Per non parlare di grandi allenatori come Carlo Ancelotti o campioni di altri sport come Loris Reggiani e Kristian Ghedina per rimanere in Italia.
Ma se andassimo all’estero, l’elenco diventerebbe lunghissimo e ci troveresti i nomi di grandi, grandissimi campioni.
Ma il bello è che le metodiche di allenamento mentale, sono entrate di diritto nei programmi di allenamento di alcune delle più importanti nazionali di calcio al mondo, come quella brasiliana e svedese, che sembra testarono le metodiche già all’epoca della Coppa del Mondo del 1994.
Insomma, l’Allenamento Mentale nel calcio e nello sport in genere, funziona. Altroché se funziona.
Pensa che questi metodi sono già utilizzati, con ottimi risultati, sin dalla fine degli anni sessanta in paesi come gli Stati Uniti, il Canada, l’Inghilterra, la Germania e, sorpresa, anche in molti dei Paesi dell’Est.
Molti campioni del mondo e olimpici (anche nell'ultima Olimpiade in Cina), lavorano da anni sull'Allenamento Mentale e Motivazionale, ottenendo grandissimi risultati.
Per esempio, i nomi di André Agassi, Greg Luganis e Michael Phelbs Ti dicono niente?
E da noi in Italia, nel calcio? Lasciamo perdere. A parte qualche campione già citato, buio assoluto.
Ti aspetto domani per la seconda ed ultima parte di questo post e buona lettura. Lasciami un commento.
Giancarlo Fornei
Formatore Motivazionale & Mental Coach Sportivo
“Che aiuta le persone a raggiungere un obiettivo in 5 passi”
Autore dell’ebook motivazionale Penso Positivo e del programma di coaching mentale per aiutare gli sportivi a raggiungere gli obiettivi, chiamato: “Mental Coaching per Obiettivi in 5 Passi”.
Ps
Vuoi organizzare anche nella Tua città una delle mie Conferenze Gratuite sull’Allenamento Mentale per gli Sportivi?
Compatibilmente ai miei impegni, verrò molto volentieri. Non ci sono costi fissi, ma solo il rimborso delle spese di viaggio e l'eventuale ospitalità per il pernottamento.
Scrivimi a questo indirizzo info@giancarlofornei.com Ti manderò il mio Vademecum per organizzare al meglio una delle mie Conferenze.
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