La Visualizzazione nello Sport

Anche nello sport, come in ogni altra area della realtà umana, vale la famosa Legge di Pareto, detta anche Legge 80/20, dove la componente della performance perfetta è data dal 20% di tecnica e dal restante 80% di atteggiamento mentale. Ne consegue che per essere un campione e per vincere in qualunque sport, prima della tecnica e dello stato fisico, ci vuole “Testa”.

Nel precedente articolo ho accennato al punto chiave del processo di riscaldamento mentale, in altre parole, quell’abilità che in PNL (programmazione Neuro–Linguistica) è chiamata visualizzazione.

Nella preparazione atletica e sportiva, l’abilità di visualizzare è una capacità molto efficace, anche se ancora poco diffusa. Solo nello sport individuale, qualche atleta di livello più alto utilizza la visualizzazione per prepararsi ad un evento sportivo importante. A livello di gioco di squadra - sia essa una formazione calcistica, di basket, pallavolo, pallamano, hockey, ecc. - le case history che parlano di “preparazione mentale” in affiancamento a quella fisica e tecnica, sono veramente rare. Solo ai grandi livelli professionistici, esistono degli esempi.

Ciascuno di noi possiede un’abilità mentale incredibile, una grande risorsa cui poter attingere in qualunque momento e luogo: l’immaginazione. A ciò, si aggiunge che ormai è assodato che la mente umana “non” è in grado di riconoscere la differenza tra un evento reale ed un evento “immaginato”, ne consegue che per un atleta è possibile costruire nella propria mente tutta una serie di visualizzazioni che lo vedono già nell’atto della riuscita della sua performance.

In parole ancora più semplici: può creare delle belle immagini di sé mentre taglia il traguardo nei 100 metri, oppure batte il suo record personale nel salto in alto, ed ancora esegue un esercizio particolarmente difficile agli anelli, ecc. Con alcune leggere modifiche e adattamenti, tutto ciò è possibile ed auspicabile anche nello sport di squadra.

Con le tecniche di visualizzazione è possibile apprendere ed imparare esercizi e movimenti particolari (per esempio, nel calcio: battere una punizione, tirare un rigore, fare un gioco con la palla, oppure automatizzare i meccanismi del fuorigioco). Non solo: l’uso appropriato delle tecniche di visualizzazione, unito a quello delle immagini mentali, permette alla mente ed al corpo dell’atleta, di apprendere molto più velocemente rispetto all’effettiva esecuzione di un esercizio fisico.

Naturalmente, le attività di visualizzazione devono essere ripetute con costanza e metodica tutti i giorni, sino a quando gli esercizi “immaginati” non diventano automatici e passano nella parte inconscia dello sportivo. A quel punto, quando nell’azione di gioco avverrà un evento simile a quello costruito con la visualizzazione, l’inconscio dell’atleta provvederà in automatico a “ripetere” in maniera perfetta l’esercizio più volte solamente immaginato

Per il momento fermiamoci qui. Nel prossimo articolo, Ti dimostrerò come il Tuo inconscio non è in grado di distinguere tra la realtà e la fantasia, tra un evento reale ed uno solamente immaginato. Ti racconterò che cosa faccio, spesso, nei miei seminari motivazionali.

Giancarlo Fornei
Formatore Motivazionale & Mental Coach Sportivo

Lettura suggerita: NLP ad Sports, di Joseph O’Connor

Commenti

Anonimo ha detto…
Ciao, ho una curiosità sulla legge di pareto... se il 20 percento delle cause genera l'80 percento degli effetti, allora anche l'80 percento della mia forma fisicà scaturisce solo dal 20 percento degli allenamenti in palestra?

Piero
Giancarlo Fornei ha detto…
Ciao Piero,
la Legge di Pareto è applicabile in qualsiasi contesto, quindi, anche in ambito di allenamento fisico.

Rispondo alla tua domanda in questo modo: è molto probabile che se ti fermi ad osservare con attenzione il programma di allenamento che svolgi, scoprirai che perdi molto tempo in piccole cose o in esercizi che non sono determinanti ai fini della tua forma fisica o della tua massa muscolare.

Pertanto, potresti ottimizzare gli allenamenti facendo "prevalentemente" quel tipo di esercizi che sono i più importanti per te o, comunque, i più importanti per gli obiettivi che vuoi conseguire.

Come in tutte le cose, il venti percento di quello che facciamo genera spesso l'ottanta percento dei nostri risultati...

Il problema, per molte persone, è scoprire quel venti percento!

Dunque, la domanda che devi porti è: qual è quel venti percento di esercizi che sono solito fare che generà l'ottanta percento della mia forma fisica?

Un abbraccio
Anonimo ha detto…
Ciao Giancarlo, grazie per la risposta. Si, hai ragione, delle volte ci si perde proprio in esercizi superflui... La mia ultima curiosità è questa: una volta determinati gli esercizi fondamentali, quelli del 20 percento, gli altri posso eliminarli? o è un paradosso?

Piero
Giancarlo Fornei ha detto…
Se riesci a individuare quali sono gli esercizi + importanti, che determinano la tua forma fisica, puoi focalizzarti meglio su di loro, dedicandoci più tempo e, soprattutto, facendoli meglio...

tutti gli altri possono restare come "contorno" della fase di allenamento perchè probabilmente servono a sviluppare e rafforzare qualche altro muscolo, anche se personalmente gli dedicherei molto meno tempo...

naturalmente, tutto dipende dal tipo di obiettivo che ti seri posto...

un abbraccio
Anonimo ha detto…
ciao sono un atleta di tiro con l'arco, in questo periodo attraverso una crisi agonistica, per via di scoramento sia per la nostra situazione economica sia perchè vedo che in questo comitato regionale si commettono stoltezze. che portano solo allo scoramento generale del movimento, sono caduto in una crisi non riesco a focalizzare l'obbiettivo e ed a trovare la forza di perseguirlo; anche se in me sono ben chiare le cose che vorrei raggiungere e sono tecniocamente alla mia portata.
i miei compagni mi definiscono un combattente e in un certo senso lo sono se trovo in me una ragione per cui lottare.
gradirei un consiglio su come attraverso il traini9ng mentale trovare e potenziare obbhiettivi e aspirazion i grazie a tutti comunque trovo il mental catching molto affascinante come pratica